mercoledì 19 giugno 2019

L'amarcord della Stagista Stagionata - La ballata degli addetti al checkpoint

"Calma, dignità e classe"
(antico mantra per addetti al settore)

Il checkpoint è un luogo fuori del tempo e dello spazio: arrivo la mattina qualche minuto prima dell'apertura e già c'è una litania di autisti e personaggi vari che bivacca alla porta. Sono giunta al punto di sospettare che i pullman arrivino durante la notte e autisti e passeggeri dormano chi a bordo, chi sulle panchine davanti allo sportello.

Comunque si fanno le 9.30 e le porte si aprono, buona parte della folla si riversa dentro e cominciamo la giornata. In quanto stagista, i compiti che posso svolgere sono limitati: c'è infatti tutta una parte di registrazione degli utenti nel portale, che deve essere effettuata dal dipendente, fornito di identificativo e password, e quindi ne vengo esclusa. Quello che faccio è mettermi su una faccina sorridente e preparare tutto perché questa registrazione sia la più rapida e indolore possibile. 

La prima cosa è capire la nazionalità di chi ho di fronte, o almeno quale delle lingue in cui sono stati stampati i formulari possa essere la più adatta. Perché ci sono dei formulari, con tutta una serie di domande capaci di mandare in crisi anche l'autista più preparato, e sono disponibili in sei lingue: italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo e polacco. Di solito chiedo diretta: "Where are you from?" e se vengono da posti che non parlano le lingue di cui sopra provo a proporre il foglio in inglese, o in tedesco, e a volte capita che l'autista parli solo e soltanto la propria lingua e non ci sia verso di comunicare in altro modo, e bisogna ricorrere a un traduttore online, cosa non facile quando c'è una sola postazione computer e devi chiedere al collega di cercare la traduzione. A volte, però, gli autisti sono solidali tra loro e cercano di aiutare chi è in difficoltà. Ricordo in particolare un gentilissimo signore slovacco che rimase finito il suo inserimento per aiutare un collega ceco che non parlava altro a compilare il suo modulo. E il modulo è tosto anche per gli italiani che giocano in casa, perché le norme variano di città in città e pare che Lucca sia particolarmente esigente in materia. La cosa più difficile è aggiungere partita IVA e mail dell'azienda, che ogni bravo autista puntualmente ignora. 

Ma in generale, ogni cosa della registrazione è fonte di pianto e stridor di denti, dal produrre i documenti personali, che si sa, uno che guida attraversando paesi e continenti quasi mai si porta dietro la patente... (per amor di precisione, di solito la tengono sul bus e quando capiscono che tocca andare a prenderla hanno uno scompenso). Patente, ma anche carta di identità o passaporto: io fotocopio e restituisco, e se mai ho imparato una cosa in questo stage è mai chiedere le ultime due a un olandese... il primo ci ha riempito di improperi nella sua lingua e l'unica parola che ho capito è stata "mafia" ripetuta prima di ogni virgola, e anche dopo. Il secondo, più conciliante, ci ha spiegato che da loro è illegale fotocopiare carta di identità e passaporto perché mi ci potrei comprare una casa (sic), ma almeno ha conservato la calma e infine ha consentito a farmi fotocopiare la patente, che a quanto pare non presenta lo stesso inconveniente. 

Altro scoglio sono le riduzioni che la società concede ai gruppi scolastici, o che hanno acquistato o prenotato servizi in città: un pranzo in ristorante, una visita guidata o a un museo, oppure se si dorme in albergo. Lo so, uno penserebbe che la possibilità di uno sconto sia cagione di sollievo, ma anche in questo caso occorre produrre documentazione cartacea di quanto dichiarato, e non sempre ce l'hanno in una forma che possa essere da noi accettata. n

Finalmente si arriva al pagamento della tassa e a questo punto gli autisti sono soprattutto contenti che sia finita, gli diamo la ricevuta e il voucher da affiggere al finestrino e loro possono finalmente andare in pace. 

Poi ci sono quelli, sempre troppo pochi e mai abbastanza commendati, le cui società hanno pagato in anticipo online, usufruendo di un ulteriore sconto, e arrivano con il voucher già stampato, ed è una gioia potergli dire: "Just put it at the window and you're ok!"


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